Estate 2021.
Durante le ricerche di una miniera perduta, della quale avevamo letto sui documenti ma non avevamo ancora trovato, ci siamo imbattuti in qualcosa di alquanto singolare.
Ci stavamo muovendo in direzione di una gola scavata dall’acqua, con pareti ripidissime, scoscese e ben levigate.
Sul fondo di questa gola, un ruscello correva verso valle.
Spesso quelle gole sono l’ideale per cercare le miniere, in quanto i ruscelli, con la loro azione erosiva, mettono in vista le vene mineralizzate che in seguito venivano sfruttate dai minatori.
Risalendo l’impervia gola, arriviamo ad un tratto ad una zona dove il torrente precipita nel sottosuolo, scomparendo in una nera voragine sotterranea.
Non si riesce a vedere all’interno, e il tentare di sporgersi comporta dei rischi che non vogliamo prenderci oggi, essendo poco attrezzati in quanto in ricerca.
Decidiamo quindi di organizzarci per tornare con tutta l’attrezzatura necessaria per esplorare e documentare questo insolito vuoto sotterraneo.
Due settimane dopo, attrezzati di tutto punto, siamo di nuovo sul sentierò che ci porterà dove il ruscello scompare.
La squadra oggi è composta da Matteo Di Gioia, Davide Cabrino, Manuela Crespi e Marco V.
Per documentare il tutto è con noi anche Mattia Nocciola, fotografo subacqueo-naturalista e grande amico.
In circa un oretta arriviamo alla partete di roccia posta a fianco alla voragine.
Siamo a solo una cinquantina di metri dal potenziale ingresso, ma per ragioni di sicurezza, decidiamo di attrezzare un traverso in corda.
Oggi infatti il peso dell’attrezzatura è decisamente superiore e potremmo commettere dei passi falsi.
Ci cambiamo, indossiamo gli imbraghi, prepariamo gli ancoraggi e posizioniamo la corda.
Il tutto ci porta via un oretta abbondante.
Ora finalmente siamo prossimi all’ingresso.
Li sul bordo della voragine il frastuono generato dall’acqua è tale che fatichiamo a comunicare tra noi.
Scendo per primo.
Fortunatamente il ruscello si incanala sulla parte sinistra della calata quasi verticale che ci attende, e questo ci permette di scendere prendendoci solo qualche schizzo, evitando cosi il grosso del flusso d’acqua.
Ora che scendo appare evidente che non si tratta, come immaginavo, di una cavità naturale scavata dall’acqua, ma bensi di una miniera abbandonata, il cui filone è stato scavato fino alla superficie.
Con sorpresa, la calata non mi conduce direttamente al fondo della miniera, che la volta scorsa avevo stimato essere una trentina di metri più in basso, ma ad una balza intermedia.
Arrivato li, mi metto in sicurezza e dico a Mattia, il nostro fotografo, di raggiungermi.
Realizzo intanto un altro ancoraggio, e in circa mezz’ora siamo tutti sul fondo.
Li giù, guardandando verso il punto di ingresso, si vede il ruscello trasformarsi in una magnifica cascata.
Siamo entusiasti della scoperta, e in aggiunta, seguendo il flusso d’acqua, scopriamo il vero ingresso della miniera e cioè quello che un tempo veniva usato dai minatori per realizzare gli scavi.
Questa uscita alla scoperta dell’ignoto ci ha cosi portato a scoprire una meraviglia sotterranea unica nel circondario del Monte Rosa ed in italia.
Hanno parlato di questa scoperta anche TV nazionali come il Tg5.